Il prefetto Carla Cincarilli ha sottolineato che l'accoglienza non può essere solo del capoluogo ed ha assicurato al sindaco Nicola Sodano che a farsene carico saranno anche gli altri 15 Comuni del piano di zona di Mantova, il consorzio che si occupa di programmare la rete del welfare locale. La decisione è stata resa nota dopo l'incontro di martedì 25 marzo tra prefetto, sindaco, l'assessore del Comune di Mantova al welfare Roberto Irpo e il dirigente dei servizi sociali Ernesto Ghidoni.
"A Mantova - ha detto la Cincarilli - è stato realizzato un modello di intervento integrato che può essere esportato anche negli altri piani di zona, che chiedo al sindaco Sodano di convocare al più presto, in qualità di presidente della conferenza dei Sindaci e del consiglio di rappresentanza". "Siamo disposti a tenere i profughi nella struttura di Colle Aperto non più di un mese - ha dichiarato Sodano -. Occorre ora un'assunzione di responsabilità da parte di tutti gli altri Comuni. Il prefetto ha espresso la volontà che ciò avvenga nel più breve tempo possibile e a breve formalizzerò la mia richiesta di coinvolgere il piano di zona. E siccome non è escluso che vi siano ulteriori arrivi, il mandato è di preparare anche gli altri piani di zona". Presto, dunque, verranno messi attorno ad un tavolo Mantova, Rodigo, Castellucchio, Borgo Virgilio, Curtatone, Porto, Marmirolo, Roverbella, San Giorgio, Bagnolo, Bigarello, Roncoferraro, Castelbelforte, Castel D'Ario e Villimpenta.
La convenzione riguardo al piano di riparto e di assistenza dei 40 profughi, migranti da Zambia, Burkina Faso, Somalia e Nigeria è stata siglata giovedì 27 marzo in prefettura dal sindaco di Mantova Nicola Sodano e dal prefetto Carla Cincarilli che da subito ha fatto leva sulla sensibilità dei comuni dell'hinterland per razionalizzare gli arrivi e il sostentamento degli esuli africani accolti dal governo italiano in regime di asilo politico.
"Adesso i profughi attualmente ospitati a Colle Aperto rimarranno nel nostro comune sino al 21 del mese prossimo. Dopodiché la solidarietà verrà ripartita equamente tra tutti i comuni del nostro piano di zona provinciale", ha detto il primo cittadino con manifesta soddisfazione. Il prossimo passo da parte di Sodano sarà quello di convocare la conferenza dei sindaci ricompresi nella fascia del capoluogo e accordarsi per la distribuzione della ricettività, secondo le possibilità dei singoli enti - posto che comunque i profughi verranno mantenuti a spese del ministero dell'interno. «Sono soddisfatto - ha concluso Sodano - perché è passata la mia linea. Da subito io ho sostenuto che il peso della obbligatoria accoglienza andava ripartito. Mantova oltretutto ha già dato molto in tal senso quando ha accolto per due anni i profughi libici. Questa volta si è affermato finalmente un principio di compartecipazione: non c'è solo il capoluogo".