Il “magone" di Colle Aperto sarà demolito e al suo posto sorgerà un nuovo Centro polifunzionale, rendendo più bella, utile e sicura l'area. Lo studio di fattibilità approvato dalla Giunta Palazzi mette la parola fine ad una situazione di degrado che si è protratta per decenni e che finalmente vedrà al suo posto il sorgere di un centro che sarà il cuore di molte attività per le famiglie, i giovani e gli anziani del quartiere e non solo.
“In cinque anni – ha commentato il sindaco Mattia Palazzi - stiamo buttando giù il degrado che da venti o trent’anni rovina intere aree dei quartieri. Al suo posto faremo un centro polifunzionale per le famiglie, i giovani, gli anziani del quartiere rendendo quell’area più bella, utile e sicura”.
L’edificio, più noto ai residenti come magone, è nato per ospitare attività del settore terziario ma non è mai stato completato finendo in stato di totale abbandono.
Il nuovo Centro sarà destinato ad attività ludico ricreative per anziani, ma anche attività sportive rivolte a tutti essendo concepito come spazio polivalente che si presta a svolgere numerose funzioni.
Ci sarà la cucina e un’area per le feste esterna attrezzata. Gli spazi di aggregazione saranno al primo piano, mentre le aree ludiche saranno al piano terra all’aperto. I lavori costeranno 1 milione e 800 mila euro.
L’opera sarà inserita nel programma triennale delle opere pubbliche 2020-2022 del Comune di Mantova e vedrà l’inizio lavori nel 2020.
“E’ una vicenda che ha una storia lunga e che finalmente trova uno sbocco positivo – hanno sottolineato gli assessori ai Lavori Pubblici Nicola Martinelli e al Welfare Andrea Caprini –. Il centro commerciale ha avuto la licenza di costruire nell’ormai lontano 1989, ben trent’anni fa, prima per attività commerciali e poi residenziali. L’immobile, tuttavia, non ha mai trovato una destinazione ed è stato abbandonato al degrado. Il Comune di Mantova si è impegnato a fare le varianti necessarie e ad espropriare il diritto di superficie alla società proprietaria ed ora siamo pronti ad abbattere l’immobile. Era inaccettabile la presenza di un edificio enorme in quelle condizioni, nel cuore di Colle Aperto, fatiscente e abbandonato. Grazie alla nostra determinazione e alla collaborazione delle associazioni e dei cittadini del quartiere siamo riusciti ad ottenere un grande obbiettivo”.