La giunta Palazzi ha approvato, nella seduta di giovedì 22 febbraio, la trasformazione dell’associazione “Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te” in Fondazione di Partecipazione e il suo nuovo relativo Statuto. Tale progetto prevede, dunque, la creazione di una fondazione, destinata a riunire in un solo organismo il Museo e il Centro Te. Ora la pratica passerà in consiglio comunale per l’ok definitivo
Il nuovo assetto nasce dalla volontà dell’Amministrazione che ha posto tra i propri obiettivi strategici la riorganizzazione, lo sviluppo e la promozione del sistema museale e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico del Comune di Mantova, individuando come obiettivo operativo il rilancio del Centro Internazionale di Palazzo Te e la definizione di una nuova forma di gestione dei musei civici per rilanciarne il ruolo di luoghi di conservazione e condivisione del patrimonio storico – artistico, di spazi di ricerca, di centri di produzione e sperimentazione. E così, a seguito di una analisi e verifica delle attuali potenzialità e criticità del complesso museale, la forma giuridica ritenuta più idonea per il migliore perseguimento delle finalità è risultata essere quella della Fondazione di Partecipazione, soggetto giuridico la cui struttura consente di garantire la gestione organica sia dei processi di conservazione sia delle attività di valorizzazione del Palazzo, esaltandone tutte le potenzialità e sviluppando al contempo dinamiche in grado di incrementare la collaborazione di soggetti privati.
La Fondazione di Partecipazione rappresenta l’istituto giuridico più idoneo per il raggiungimento degli scopi prefissati dall’Amministrazione in quanto, a differenza delle fondazioni di stampo tradizionale, è aperta alla partecipazione di più soggetti giuridici, pubblici o privati, che possono entrare anche in un momento successivo a quello della sua istituzione, e utilizza un patrimonio costituito solo in piccola parte dall'iniziale conferimento, ed in misura assai maggiore da apporti successivi dei soci.
Si pone fra la fondazione e l’associazione, consentendo quindi la convergenza di iniziative pubbliche e private, ricollegandosi all'idea del partenariato pubblico-privato per il perseguimento di fini di utilità sociale. Ha in comune con la fondazione tradizionale lo scopo non lucrativo ed il patrimonio destinato al raggiungimento di un obiettivo predefinito ed invariabile che viene fissato negli atti fondamentali. Inoltre, si distingue dalla fondazione tradizionale in quanto il fondatore partecipa attivamente alla vita stessa della fondazione.
La Fondazione di Partecipazione per le sue caratteristiche, poi, è in grado di fondere in maniera ponderata le esigenze di supervisione e controllo degli enti pubblici locali e le necessità di efficienza, efficacia ed economicità della gestione sociale e pertanto risulta essere il modello organizzativo più idoneo per la valorizzazione e gestione dei beni mobili e immobili di proprietà del Comune di Mantova costituenti il complesso museale denominato Palazzo Te. Il Comune di Mantova assumerà la qualifica di Membro Fondatore Promotore.
“È un passaggio molto importante – ha commentato il sindaco Mattia Palazzi - perché la creazione di un solo ente che si occupasse sia della conservazione che della valorizzazione del palazzo era sul tavolo da molti anni. Non si tratta solo di un cambiamento formale: è un investimento sulla governance culturale della città, facendo della fondazione un luogo di produzione culturale a 360 gradi. Il punto qualificante è che il Te non sarà, come avvenne in passato, un contenitore che si affitta, si realizzeranno esposizioni realizzate appositamente per Mantova e da Mantova. Un esempio sarà la mostra autunnale su Tiziano e Richter, poi ci sarà Giulio Romano”.
Ed ha aggiunto: “Una scelta ben precisa sarà anche quella di mantenere la volontà di apertura nei confronti della città. Gli incassi dei biglietti finiranno interamente al nuovo organismo che assumerà ¡ costi di gestione e avrà capacità di investimento della capitale della cultura sono stati sviluppati progetti in collegamento con altre arti con eventi che hanno abbracciato tante realtà cittadine. L'eliminazione della distinzione tra palazzo e Centro Te punta anche a proseguire sulla strada della modernizzazione dei servizi: gli interventi su bar, bookshop e Fruttiere prevedono un investimento di 2,5 milioni di euro, mentre il restauro delle facciate ha visto una spesa di 500mila euro”.
In sostanza, ha concluso il sindaco, l'attività di conservazione sarà abbinata a quella di valorizzazione. “Un punto fondamentale è quello delle risorse – prosegue -. Fino a questo momento il Comune di Mantova assicurava la copertura delle spese di manutenzione, incamerando i due terzi degli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti. La fondazione, invece, avrà una propria capacità di investimento, trattenendo l'intero ricavato da biglietti, assumendosi i costi di gestione del palazzo. Il Comune parteciperà quindi solo alle operazioni culturali legate al palazzo. Come si vede, non è un cambiamento solo formale”.