All'appuntamento, organizzato dall'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Mantova, presieduto da Marco Collini, sono intervenuti per i saluti il prefetto Carla Cincarilli e il sindaco di Mantova Nicola Sodano. "Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa", questo il titolo dell'opera illustrata davanti ad un folto pubblico martedì 24 febbraio nella Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi. E' la toccante esperienza dei suoi zii medici che nel 1970 hanno deciso di trasferirsi in Uganda per aprire un ospedale. "Ansia, incertezza e precariato creano ansia tra i giovani - ha detto Calabresi -. Il mio libro è una risposta a molte delle domande che i ragazzi mi fanno perché racconta del sogno realizzato di due neolaureati".
Cercare le notizie più curiose fa parte del bagaglio di ogni giornalista. Solitamente le ricerche costano ore e parecchia fatica. Si seguono le tracce, si frugano tra i documenti e non si smette mai di informarsi. Calabresi la storia più bella da raccontare l'aveva in casa, nella storia di famiglia. Gli zii, i medici Mirella Capra e Gianluigi Rho, hanno fatto la scelta di andare in Uganda per aprire un ospedale. La lista nozze dei due coniugi, partiti per l'Africa poco dopo il matrimonio, non erano affatto oggetti d'argenteria, posate o biancheria per la casa bensì nell'ordine: 22 letti per adulti, 9 lettini per bambini, culle per neonati, lenzuola, elettrocardiografo, microscopio, lettino operatorio, una lampada e attrezzi vari per la chirurgia.
E' una storia toccante che parla a tutti quei ragazzi che non hanno avuto paura di diventare grandi. Il ricavato della vendita del volume servirà a formare le trenta ostetriche che andranno a gestire i piccoli centri per le mamme e i bimbi della Karamoja, in Uganda.