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Il Monumento agli Artificieri in città

Le autorità davanti al monumento dedicato agli Artificieri mantovaniIl monumento dedicato agli "Artificieri caduti nell'esercizio del proprio dovere" ha trovato una adeguata collocazione in città che gli rende onore.

Nella mattina di domenica 26 ottobre, presso i Giardini delle "Vittime e profughi istriani, fiumani e dalmati", in Porta San Giorgio, si è svolta la cerimonia di ricollocazione della stele che ricorda sette artificieri mantovani caduti tra il 1946 e il 1947 durante le operazioni di sminamento susseguenti alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale. I sette caduti "inscritti" sul monumento sono: Enrico Borelli, Giordano Longo, Dante Franzin, Alcibiade Arcari, Ermete Boroni, Rodolfo Valisnieri e Gaetano Gorzoni (quest'ultimo morto in servizio nel Bolognese e il cui nome è stato aggiunto per l'occasione sul nuovo basamento in marmo). 

Tante le autorità civili e militari che hanno partecipato all'evento, tra le quali, i sindaci di Mantova Nicola Sodano e di Poggio Rusco Sergio Rinaldoni, i presidenti dei Consigli comunale Giuliano Longfils e provinciale Simone Pistoni, Giorgio Spezzaferri in rappresentanza del Prefetto, il consigliere regionale Anna Lisa Baroni, l'assessore comunale Celestino Dall'Oglio e il presidente Alta Sezione di Mantova Mario Consolini. Presenti, naturalmente, anche familiari e parenti delle sette vittime mantovane. E sono stati proprio alcuni dei familiari, durante l'esecuzione dell'Inno d'Italia di Mameli, a "scoprire" il monumento restaurato, che in questi giorni era "nascosto" sotto il drappo tricolore. Durante la cerimonia erano schierati anche i rappresentanti dell'Associazione Lagunari Truppe Anfibie, un picchetto armato e alcuni agenti della Polizia Locale di Mantova con il Gonfalone della città.

"Una giornata importante – ha detto il sindaco Sodano, con fascia tricolore al petto -, in cui ricordiamo dei giovani valorosi che hanno dato la propria vita durante l'esercizio del loro lavoro, a guerra ormai finita, per il bene della collettività. Ringrazio tutte le persone che si sono adoperate per questa dovuta ricollocazione in città della stele". Tra gli interventi anche quello del nipote dell'artificiere Borelli. Infine, la benedizione da parte del cappellano militare. II monumento agli Artificieri mantovani per decenni è rimasto all'interno dell'area militare dismessa di San Nicolò, già arsenale e poi deposito, dimenticato tra degrado e abbandono. La richiesta ufficiale di collocare la stele in città, perché la memoria dei caduti venisse onorata in modo più consono, è partita da Loredana Borelli, figlia di uno dei militari deceduti durante il servizio di artificiere. Tale richiesta è arrivata al presidente del consiglio comunale di Mantova Giuliano Longfils, appena insediatosi in via Roma nel maggio 2010, che ha preso a cuore la vicenda. Ed ecco, finalmente, dopo quattro anni e mezzo, grazie specialmente al lavoro del Comune capoluogo e all'Associazione Lagunari della sezione di Mantova, il monumento è stato "riconsegnato" alla città.

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