Piccioni
Dopo la positiva esperienza di palazzo Te l’Amministrazione Comunale ha deciso di allontanare i piccioni dal centro storico utilizzando falchi addestrati. Si è iniziato a farli volare dalla cupola di sant’Andrea, grazie alla cortese disponibilità di don Renato Pavesi, Rettore della basilica e del parroco don Alfredo Rocca. I falchi sono poi stati lanciati anche in altre piazze e vie di Mantova, in particolare sotto i portici e già si nota una diminuzione della popolazione dei piccioni ai quali la presenza del falco impedisce anche la nidificazione.
L’utilizzo di falchi addestrati negli ultimi anni si è molto diffuso non solo nelle città, ma anche negli aeroporti dove vengono fatti volare prima dell’arrivo e della partenza degli aerei per allontanare uccelli che potrebbero interferire con il volo.
Molti sono anche le fabbriche che preferiscono utilizzare questo metodo di dissuasione estremamente efficace ed ecologico.
Cavozza Falchi nasce da un sogno, un sogno lungo una vita.
Nasce dal sogno di Marco Cavozza, dall’amore per i rapaci che lo accompagna da sempre, da quando, appena ragazzo, s’inerpicava tra le rocce rosse e i boschi di Bardi, seguendo il volo di falchi e poiane.
Una passione cullata dall’infanzia e mai venuta meno, sviluppata, approfondita, seguita con metodo, studio, dedizione, fino a farne un mestiere, una professione. A dimostrare che i sogni possono far volare in alto.
Da trent’anni il sogno è diventato una splendida realtà. Marco Cavozza è considerato uno dei massimi esperti dell’arte della falconeria e dell’addestramento dei rapaci in Italia, e non solo.
Questo primato è sicuramente frutto degli innumerevoli premi e riconoscimenti conseguiti in Italia e all’estero, primo fra tutti quel titolo di “Maestro Falconiere” conseguito nel 2002 e condiviso con un solo altro Maestro nel nostro paese. Ma il vero miracolo operato da Marco Cavozza è quello di aver saputo creare un legame unico con i suoi rapaci, un’empatia profonda basata sul rispetto reciproco, su un’intima conoscenza, inspiegabile e incomprensibile ai più, ma evidente se ci si sofferma a osservarlo anche solo una volta mentre ‘parla’ con una delle sue aquile. È un mistero meraviglioso e antico, che si rifà alla nobile arte della falconeria com’era concepita alle origini, come un patto segreto e indissolubile tra il falconiere e questi superbi animali.
Da circa dieci anni Marco Cavozza ha fatto della sua passione anche un lavoro, con l’iscrizione alla CCIAA di Parma. È stato il primo in Italia ad utilizzare i falchi per il “Bird control” negli stabilimenti, nei centri storici, nei musei, nei cimiteri, nelle discariche ecc. con risultati sorprendenti, che lo hanno portato a stabilire rapporti duraturi con molte aziende di importanza internazionale e con centri storici e musei. Questo modo di allontanare i piccioni è anche molto ecologico perché non provoca fastidiosi effetti collaterali come rumori, o inquinamento da veleni. Si avvale di un predatore contro la sua naturale preda, ma anche il piccione ha tutte le chance per fuggire senza essere ucciso, come in natura. Anche in questo caso il rispetto è fondamentale.
Oggi la ditta Cavozza Falchi è fra le prime in Italia per controllo e allontanamento dei volatili nocivi con l’ausilio di falchi addestrati, allevati in cattività e legalmente tenuti. Nel suo lavoro Marco è supportato da un Team di giovani e volenterosi falconieri e naturalmente dalla flotta di falchi, in una collaborazione tra rapaci e umani davvero sorprendente.
Cavozza Marco partecipa inoltre ai più famosi Pali e rievocazioni storiche medievali d’Italia. I suoi rapaci sono stati protagonisti di spot pubblicitari e film. Organizza anche corsi di falconeria professionali e dimostrazioni per gruppi e scolaresche presso la sua suggestiva sede di Traversetolo.
Vale la pena fargli visita, per poter ammirare i meravigliosi rapaci che vivono con lui, in una cornice naturale e selvaggia, e per poter assistere ai loro voli maestosi sotto l’occhio attento e amorevole del loro amico ‘umano’. Un’esperienza emozionante e indimenticabile, che ricorda come possa ancora esistere un rapporto tra uomini e animali basato non sullo sfruttamento, ma su rispetto, collaborazione e amore incondizionato.